Previdenza TFR

I vantaggi per l’azienda che trasferisce il TFR dipendenti in un fondo pensione

I vantaggi per l'azienda che trasferisce il TFR dipendenti in un fondo pensione

Il TFR non è autofinanziamento!

Partiamo da un presupposto che è semplice, ma non del tutto banale: il TFR, ovvero il Trattamento di Fine Rapporto, è denaro dei dipendenti, e non dell’azienda. Dovrebbe bastare fissare in testa questo per capire che il TFR, non essendo denaro dell’azienda, non può essere utilizzato da quella stessa azienda come una specie di autofinanziamento. Purtroppo – e lo dico per le aziende – sono invece tanti gli imprenditori che interpretano in questo modo, anno dopo anno, il TFR dei propri dipendenti.

In linea con questo pensiero, è naturale che molti imprenditori storcano il naso nel momento in cui qualche dipendente domanda di trasferire il proprio TFR a una forma di previdenza complementare – i vantaggi per il dipendente di trasferire il TFR in un fondo pensione li abbiamo già visti molte volte! Non c’è da sorprendersi: guardando al TFR come un autofinanziamento per il proprio business, l’imprenditore non vede di buon occhio il suo trasferimento in un fondo pensione.

Basterebbe però studiare solo un pochino meglio questa materia per capire che il conferimento del TFR a un fondo pensione è vantaggioso anche per l’azienda: ci sono infatti tanti vantaggi fiscali per le aziende che fanno questa scelta!

Il TFR, per l’azienda, è un costo

Che cosa è il TFR? Abbiamo visto che non è, e che non può essere, un autofinanziamento dell’azienda. Si tratta invece, e a tutti gli effetti, di un costo, più nello specifico di un costo del lavoro, nella misura del 7,14% della retribuzione lorda dei dipendenti. In quanto tale, questo costo non può essere considerato come qualcosa da gestire “gelosamente”. Ma c’è di più: questo costo non può essere eliminato del tutto nemmeno procedendo al trasferimento del TFR a una previdenza complementare. Però trasferendo il TFR dei dipendenti in un fondo pensione ci sono comunque dei costi che vengono eliminati, così da far risparmiare qualcosa alle azienda.

I vantaggi economici e fiscali dell’azienda che trasferisce il TFR dipendenti in un fondo pensione

Per capire quali sono benefici fiscali per le imprese che trasferiscono il TFR in un fondo pensione è bene studiare l’articolo 10 del decreto legislativo 252 del 2005, lì dove si parla delle “misure compensative per le imprese”.

Qui si scopre che le imprese nelle quali i dipendenti optino per il trasferimento del TFR a una forma di previdenza complementare potranno essere compensate sia attraverso un canale fiscale, sia attraverso un canale contributivo. Più nello specifico parliamo di questi benefici:

  • Beneficio fiscale: trasferire il TFR dei dipendenti alle imprese con meno di 50 addetti da la preziosa possibilità di dedurre dal reddito d’impresa il 6% del totale del TFR trasferito; la deduzione, per le aziende con più di 49 dipendenti, è invece del 4%.
  • Beneficio contributivo: l’impresa che trasferisce il TFR in un fondo terzo può approfittare di una riduzione pari allo 0, 28% del RAL dipendenti sui cosiddetti oneri impropri da versare all’INPS, come gli oneri versati in occasioni di malattia, maternità e versamento di assegni per il nucleo familiare.

Si parla di un risparmio consistente pur se non enorme, che acquisisce importanza a fronte dei costi che l’impresa non dovrà sostenere. Pensiamo per esempio a una piccola impresa, che conti 10 dipendenti, tutti quanti desiderosi di trasferire il proprio TFR in un fondo pensione. La compensazione fiscale, come abbiamo visto sopra, per un TFR trasferito di 20.730 euro, sarà di 1.243 euro; la compensazione contributiva, su un RAL che per comodità abbiamo fissato a 300.000 euro, sarà invece di 840 euro.

Non è peraltro tutto qui. É necessario pensare anche ai costi che possono essere evitati con il trasferimento del TFR a un fondo pensione. Parliamo, più nello specifico, dell’eliminazione del costo rappresentato dalla rivalutazione annuale prevista dalla legge, nonché dell’eliminazione del versamento al fondo garanzia INPS, pari allo 0,20% del RAL.

Basta dunque spendere qualche minuto in più per studiare il funzionamento del decreto legislativo 252 del 2005 per capire che il trasferimento del TFR in un fondo pensione presenta dei vantaggi non solo per il dipendente, ma anche per l’azienda. E questo non è un caso: è lo stesso Stato a impostare dei benefici concreti e indubitabili affinché sempre più dipendenti (e di conseguenza aziende) capiscano la convenienza di versamento del TFR in un fondo pensione!

Vuoi scoprire nel dettaglio quanto potrebbe risparmiare la tua impresa indirizzando il TFR di tutti o di parte dei tuoi dipendenti in un fondo pensione? Contattami!