Fondo Pensione

TFR: l’importanza di mettere al sicuro i propri risparmi

risparmi

Gestione risparmi e TFR: meglio in azienda o nel fondo pensione?

 

Alcune settimane fa ho raccontato la storia di Mario, un mio giovane cliente che qualche anno addietro, con la mia consulenza, ha deciso di aprire un fondo pensione. In quel post abbiamo visto come questa decisione si sia rivelata a dir poco azzeccata: in soli 3 anni, con un piccolo versamento mensile sommato al TFR girato automaticamente nella pensione integrativa, Mario ha infatti raccolto un gruzzoletto di 11 mila euro.

E quella di Mario, voglio sottolinearlo, è solo una delle tante testimonianze che potrei portarti per farti capire che sì, aprire un fondo pensione è un’ottima scelta per gestire in modo intelligente i propri risparmi, e che rimpolparlo con il tuo TFR è una decisione ancora più saggia. Di motivi per versare il TFR nel fondo pensione ce ne sono tanti: per la deducibilità dei versamenti nel fondo pensione fino a 5.164 euro, per il controllo completo sui propri risparmi (anticipi compresi), nonché per la tassazione vantaggiosa. Il fatto è semplice: il TFR va abitualmente incontro a una tassazione compresa tra il 23 e il 43%, mentre il TFR versato in un fondo pensione è caratterizzato da una tassazione compresa tra il 15 e il 9%.

Ma non è tutto qui, in quanto versare il TFR in un fondo pensione è anche una questione di sicurezza e di stabilità. E per dimostrartelo voglio raccontarti – brevemente – la storia di Giulia.

Giulia e la decisione di smettere di lasciare il TFR in azienda

 

Ho conosciuto Giulia una decina di anni fa, attraverso un amico in comune. A quel tempo, me lo ricordo bene, era preoccupata per la spiacevole piega presa dall’azienda in cui lavorava: in quel periodo si era infatti nel pieno della crisi economica, e l’azienda in questione aveva iniziato ad accumulare forti ritardi sugli stipendi. Il datore di lavoro, persona peraltro molto stimata e conosciuta, aveva tranquillizzato i dipendenti, parlando di un momento che sarebbe passato in fretta.

Un po’ per deformazione professionale, un po’ per aver sentito alcune voci di corridoio relative a dei mancati pagamenti ai fornitori, decisi di indagare un po’ sull’azienda in questione, per scoprire che la situazione, per quanto non drammatica, non era rosea. Chiesi quindi a Giulia di passare in ufficio, e condivisi con lei le informazioni raccolte, suggerendole di mettere al sicuro i propri risparmi in un fondo pensione: essendo impiegata da poco più di due anni in quell’azienda, non fu affatto un problema chiedere al datore di lavoro di versare il TFR pregresso e le rate future nella neonata pensione integrativa.

L’azienda di Giulia chiuse circa una decina di mesi dopo, come del resto in quegli anni difficili capitò a tante altre realtà. Al danno, nel caso di Giulia, non si sommò però la beffa, a differenza dei colleghi, che ebbero invece non pochi problemi relativi alla liquidazione dei TFR maturati in azienda.

Questo non significa certo che le aziende non rappresentino una garanzia: indubbiamente, però, poter avere il controllo assoluto sui propri risparmi è un vantaggio innegabile, in tempi di recessione ma non solo. Con l’apertura di un fondo pensione e con il cambio di destinazione del TFR Giulia è riuscita a proteggere il proprio tesoretto, dando il via a una pensione integrativa che ha fornito e fornisce tuttora una garanzia di serenità in più per il suo futuro.

Qual è il morale della storia? Semplice: è sempre bene rimanere informati, senza tralasciare nulla. Il parere di un professionista è però sempre fondamentale per chiudere il cerchio e prendere la decisione migliore!

Articoli correlati