Fondo Pensione

TFR: 8 ottimi motivi (+1) per destinarlo in un fondo pensione

TFR fondo pensione

Perché versare il TFR nel fondo pensione, già da domani

La pensione. Desiderata, agognata, sognata: la maggior parte delle persone guarda alla pensione come a un obiettivo al quale puntare, per potersi dedicare alle proprie passioni e alla propria famiglia dopo una lunga e faticosa, carriera lavorativa. Il problema è che la pensione che ci aspetta tra 5, 10, 20 o 40 anni sarà molto probabilmente differente da quella che siamo abituati a sognare. Si andrà infatti in pensione più tardi, e con un assegno mensile più rosicato: per questo la scelta migliore è quella di aprire un fondo pensione, destinando fin da subito il TFR in quella direzione anziché lasciarlo in azienda.

Devi infatti sapere che, al di là dei facili slogan, la previdenza integrativa è una forma di risparmio particolarmente vantaggiosa e utile per il tuo futuro, ora più che mai. Ma non voglio solo affermarlo, desidero anche spiegartelo nel dettaglio: ti darò quindi ben 8 ottimi motivi per destinare il TFR a un fondo pensione, già a partire da domani.

Destinare il TFR in un fondo pensione: 8 vantaggi

1- TFR nel fondo, un investimento intelligente

Per i nostri nonni, destinare il proprio TFR in un fondo pensione avrebbe avuto meno senso: un tempo, infatti, si teneva il medesimo posto per tutta la vita lavorativa, o quasi. Oggi le cose sono differenti, con cambi di posti di lavoro più frequenti, dovuti al mercato del lavoro o a concrete possibilità di migliorare la propria posizione lavorativa. Va però sottolineato che ogni volta che si cambia lavoro il TFR lasciato in azienda viene liquidato e per di più tassato: si capisce quindi che il TFR, in questo modo, non può assolvere alla funzione di fondo per il futuro, men che meno se viene tassato in modo pesante, come effettivamente accade normalmente. Come vedremo tra poco, con il fondo pensione non è così.

2- Il fondo pensione è flessibile

Spesso chi non apre un fondo pensione lo fa per la paura di non poter chiedere degli anticipi. Ma questo è un errore, che potrebbe portare a perdere una preziosa soluzione per il risparmio personale: è infatti possibile richiedere anticipi per giusta causa, come per esempio il riscatto per motivi di salute e morte, oppure, una volta trascorsi i primi 8 anni, per l’acquisto della prima casa (per sé e per i figli) nonché in caso di perdita del lavoro. Non è tutto qui: c’è anche la possibilità di prelevare il 30% del montante del TFR senza giusta causa.

3- Il pieno controllo sul risparmio

Il fatto di trasferire il denaro del TFR dall’azienda nel proprio fondo pensione dà la possibilità di governare il proprio patrimonio costruito negli anni, senza rischi e senza preoccupazioni. Attraverso l’indirizzamento verso il proprio fondo pensione viene infatti limitato il rischio per cui, in tempi di crisi economica, il tesoretto affidato all’azienda per la quale si lavora venga intaccato.

Non bisogna mai dimenticare quello che succede al TFR al momento del pagamento: il trattamento di fine rapporto è infatti soggetto a tassazione separata. Diverso il discorso per il TFR versato nel fondo pensione, al quale si applica il regime fiscale agevolato per le forme di previdenza complementare: alla pensione integrativa si applica una ritenuta a titolo d’ imposta, con aliquota massima del 15%, laddove invece normalmente si andrebbe incontro a tassazioni variabili dal 23% al 43%. Non serve essere degli esperti per capire la convenienza del versare il TFR nel fondo pensione, tanto più che la tassazione è destinata a ridursi dal 15% al 9% a partire dal quindicesimo anno di partecipazione al fondo pensione (vengono infatti sommati annualmente degli sconti di 0,3 punti percentuali, fino ad arrivare a una riduzione massima di 6 punti percentuali).

 

Non è esclusa peraltro la possibilità di richiedere il riscatto dal fondo pensione in caso di cessazione del lavoro (per licenziamento o dimissione) con una tassazione separata fissa del 23%, per percepire il totale del capitale maturato.

Facciamo un veloce esempio per capire la differenza tra le due tipologie di tassazione.

Se il classico signor Mario lascia il TFR in azienda, maturando 100.000 euro di trattamento di fine rapporto, si troverà a pagare (calcolando una tassazione media del 30%, tra i due limiti del 23% e del 43%) 30 mila euro di tasse. Se invece il signor Mario decidesse di versare il medesimo TFR nel proprio fondo pensione, con una tassazione del 13% (in questo caso la tassazione variabile si muove tra il 15% e il 9%) si troverà a pagare solamente 13 mila euro di tasse. Parliamo della bellezza di 17 mila euro di differenza!

5- Deducibilità dei versamenti aggiuntivi

Sempre sul fronte del risparmio, non si deve dimenticare il fatto che è possibile dedurre annualmente dal proprio reddito imponibile i contributi versati in forme di assistenza complementare, fino a un massimo di 5.164 euro. Avere un fondo pensione, quindi, implica ulteriori benefici fiscali.

6- Trasportabilità del fondo pensione

Non si deve pensare al fondo pensione come a qualcosa di granitico: è infatti possibile trasferire il proprio fondo pensione presso la propria compagnia di fiducia, per accedere a garanzie più solide o per avere dei costi di gestione minori.

7- La massima trasparenza sui costi del fondo pensione

Fino a qualche anno fa i fondi pensione non erano facilmente comprensibili dall’esterno. Oggi, invece, le compagnie hanno imparato a presentare i fondi pensione in modo semplice e intuitivo, essendo obbligate a presentare una scheda costi “universale” , per confrontare facilmente le varie offerte sul mercato. Scegliere e comprendere il proprio fondo pensione diventa così molto più agevole.

8- Poter accedere alla RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata)

Solo chi può vantare l’adesione a una forma pensionistica complementare può accedere alla Rita, ovvero alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, attraverso la quale anticipare il pensionamento fino a un massimo di 10 anni prima del normale accesso alla pensione di vecchiaia.

Scegliere la giusta compagnia per il proprio fondo pensione

Abbiamo visto quali sono i grandi vantaggi di aprire un fondo pensione e di destinarvi il proprio TFR. Si tratta di uno strumento di massima importanza per un futuro felice, ed è quindi importante scegliere con cura a chi affidare questo patrimonio: senza ombra di dubbio, la scelta deve orientarsi verso compagnie solide, con ottimi rating, e che siano sempre presenti nel momento del bisogno. Molto meglio, dunque, affidarsi a compagnie di primaria importanza, contattami ricevere il giusto orientamento.

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Hai ancora qualche piccolo dubbio nel versare il tuo TFR nel tuo fondo pensione anziché lasciarlo in azienda? Ti offro un altro interessante spunto di riflessione: per le compagnie assicurative esiste una normativa europea rilasciata dalla Commissione di vigilanza COVIP che impone il deposito di queste somme in gestione separata, proprio per garantirne il risparmio. Si capisce quindi che il proprio fondo pensione, grazie a questa norma, risulta blindato.

Nel titolo ti ho promesso un ulteriore consiglio, ultimo ma non meno importante degli altri, anzi. Il suggerimento che ti voglio dare è del resto molto semplice: apri subito una posizione pensionistica, anche con dei versamenti minimi di pochi euro. Così facendo potrai maturare la riduzione della tassazione agevolata, così da portarti dal 15% iniziale per arrivare infine al 9%.

Si tratta del tuo futuro e di quello dei tuoi cari: pensa che già oggi, in molti casi, i pensionati devono essere supportati dalle finanze dei figli o persino dei nipoti, potendo contare unicamente su delle pensioni minime che non consentono la dignità di condurre una vita normale. E, stime alla mano, la situazione è destinata a peggiorare: meglio agire per tempo!

Se vuoi ulteriori informazioni per la gestione del tuo fondo pensione e del tuo TFR, non esitare a contattarmi!

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