Imprese e risk management

Le fasi del risk management: il trattamento

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Trattamento e risk management

Nello scorso post abbiamo visto qual è la prima cruciale fase che il consulente risk manager affronta nel momento in cui mette in atto una strategia di gestione del rischio. Riassumendo al massimo, i primi passi dell’attività di risk management per PMI sono quelli della fase di analisi dei rischi, e quindi dell’identificazione e della valutazione delle minacce che l’azienda si trova – o può trovarsi – ad affrontare. Parliamo di rischi interni o esterni, probabili o assolutamente improbabili, di gravità limitata, critica o catastrofica: sta al risk manager analizzare e valutare ognuna di queste voci dopo la loro identificazione.

Una volta analizzati i rischi, il consulente risk manager passa all’analisi dell’azienda, e quindi della sua attitudine al rischio da una parte, e della sua protezione assicurativa dall’altra. Sì, perché alcuni rischi possono essere eliminati, altri solamente ridotti o individuati: poter contare su delle soluzioni assicurative studiate ad hoc per quelle minacce è quindi fondamentale.

Terminata la prima fase del risk management, si passa alla seconda, che come abbiamo visto la volta scorsa viene denominata trattamento. Ma in che cosa consiste il trattamento nel risk management?

Trattamento: eliminazione, riduzione e trasferimento del rischio

Bene, dopo la fase di analisi sono stati identificati tutti i rischi. Questo passaggio di per sé crea consapevolezza, ma niente di più. È quindi necessario mettere in campo nel concreto delle azioni per proteggere l’azienda da questi rischi. La prima azione da fare è ovviamente quella di eliminare i rischi che possono essere cancellati totalmente, attraverso degli interventi mirati. Si pensi per esempio al rischio di rottura di un particolare elemento di un macchinario produttivo: sostituendo quell’elemento o il macchinario stesso con una versione più avanzata è talvolta possibile eliminare del tutto quella minaccia, che viene così depennata dalla lista delle minacce individuate dal risk manager.

Non sempre, però, è possibile eliminare il rischio. Si valuta dunque la riduzione del rischio, mettendo cioè in atto delle procedure volte a ridurre le conseguenze negative di un determinato evento. Si pensi alle automobili: è impossibile eliminare del tutto il rischio di incidente, ma è invece possibile ridurre la gravità delle conseguenze con l’introduzione di cinture di sicurezza, airbag e via dicendo.

Il risk manager può quindi collaborare con l’azienda per individuare le più efficaci e convenienti opere di prevenzione e di protezione, per limitare non solo l’incidenza degli eventi sfavorevoli, ma anche il loro impatto. Parliamo di interventi mirati come piani di emergenza, manutenzioni regolari, ispezioni programmate, esposizioni di cartelli di divieto, cambio delle modalità di stoccaggio, rinnovo delle procedure aziendali di sicurezza e via dicendo.

Altra soluzione può essere quella di trasferire il rischio, con degli appositi contratti volti a far riconoscere eventuali responsabilità ad altri soggetti, come per esempio fornitori e via dicendo, con accordi specifici riguardanti acquisto, trasporto, commesse, subforniture. Non sempre, però, il trasferimento di questo tipo di rischio risulta finanziariamente opportuno o economicamente conveniente.

La protezione con polizze assicurative

Per i rischi che non possono essere eliminati o trasferiti totalmente, e che possono tutt’al più essere ridotti, è fondamentale considerare di volta in volta delle soluzioni assicurative mirate. Va sottolineato, per esempio, che è possibile ritenere il rischio in forma totale con proprie risorse patrimoniali (con un’autoassicurazione), oppure in forma parziale, sfruttando la modulazione di franchigie e scoperti assicurativi, o anche personalizzando i limiti di risarcimento: l’attività di risk management può essere prezioso proprio per personalizzare al massimo le protezioni assicurative, partendo da dati certi relativi ai rischi.

In ogni caso, nel momento in cui al termine della fase di trattamento restino dei rischi residuali o obbligatori – eventualità assolutamente comune – è necessario chiedere il supporto della compagnia assicurativa. In questo frangente la presenza del consulente del risk manager è particolarmente preziosa. Sarà infatti lui, partendo dall’analisi fatta sul livello dei rischi e dell’azienda, a mediare con la compagnia d’assicurazione, spiegando nel dettaglio tutti gli interventi messi in campo per prevenire e ridurre i rischi. In questo modo, grazie al risk manager, sarà possibile ottenere il supporto necessario per tutelare l’azienda al giusto prezzo, a partire da informazioni certe, e da un effettivo miglioramento dell’azienda sul fronte della gestione del rischio. Per avere le migliori soluzioni spendendo il giusto non serve rincorrere sconti o promozioni delle varie compagnie assicurative. È necessario invece condurre nel modo giusto la trattativa, come un consulente risk manager sa ovviamente fare, senza tralasciare nessun caso, nessun rischio e nessuna eventualità spiacevole, nella sicurezza di avere a che fare con un professionista che punta a tutelare gli interessi dell’azienda, non quelli dell’assicurazione!

Sono queste quindi le attività fondamentali della fase di trattamento nel risk management: nel prossimo articolo ci concentreremo sulla terza e ultima fase, di revisione!

La tua azienda ha bisogno di una consulenza sulla gestione del rischio? Contattami: analizzeremo insieme la situazione di partenza, per sviluppare la migliore delle strategie di risk management per la tua impresa!

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