Il riscatto del TFR nel fondo pensione in caso di licenziamento: si può!
Nel corso degli anni ho aiutato molte persone a individuare la migliore tra le soluzioni per la gestione del TFR. In generale, a mio avviso, non ci sono davvero dubbi: il modo più intelligente per far fruttare questo tesoretto negli anni è quello di trasferirlo in un fondo pensione. Degli ottimi motivi per versare il TFR in un fondo pensione ne abbiamo già parlato: per avere flessibilità, per pagare molte meno tasse sui propri risparmi, per richiedere anticipi per giusta causa, per dedurre dal reddito i versamenti aggiuntivi e via dicendo.
Sono questi i principali vantaggi che presento ai miei clienti nel momento in cui richiedono delle informazioni sul versamento del TFR nel fondo pensione. Si tratta di vantaggi espliciti, oggettivi. Eppure, talvolta, permane un certa riluttanza nel cambiare, per due motivi differenti. Il primo è da ricondurre alla tipica paura del cambiamento, sempre presente in casi come questi: se ho sempre lasciato il TFR in azienda, perché dovrei cambiare adesso, per trasferirlo in un fondo pensione? Ma si sa, dei pensieri di questo tipo, se seguiti, ci porterebbero a eliminare a monte ogni possibile miglioramento! Il secondo motivo, più concreto, è il timore di non poter riscattare, in caso di bisogno, il proprio TFR. Le cose, però, non stanno affatto così, anzi, è vero il contrario!
- Quando è possibile riscattare il TFR?
- Il riscatto del TFR nel fondo pensione in caso di licenziamento
- Fondo pensione, un investimento sicuro
Quando è possibile riscattare il TFR?
Abbiamo già visto, in un post dedicato al riscatto del TFR, che ci sono quattro casi specifici in cui è possibile riscattare il TFR custodito nel fondo pensione. Li riassumo qui molto brevemente:
- Si può richiedere il riscatto del 50% della posizione maturata in caso di inoccupazione da 12 a 48 mesi;
- Si può richiedere il riscatto totale del fondo pensione maturato in caso di invalidità permanente;
- Si può richiedere il riscatto totale in caso di morte del titolare del fondo pensione, con gli eredi come beneficiari;
- È possibile, infine, richiedere il riscatto finale del fondo pensione in caso di perdita dei requisiti di partecipazione al fondo. Ed è quest’ultimo l’aspetto che in molti non conoscono!
Il riscatto del TFR nel fondo pensione in caso di licenziamento
In quali casi si perdono “i requisiti di partecipazione al fondo”? Semplice: quando il lavoratore che ha aderito al fondo pensione in forma collettiva dà le dimissioni dal posto di lavoro; oppure quando il lavoratore che ha aderito individualmente al fondo pensione affronta un licenziamento, e cessa il suo status di lavoratore occupato. In quel momento il titolare del fondo in cui è stato versato il TFR può chiedere il riscatto totale o parziale della posizione accumulata fino a quel momento, in base alle proprie esigenze.
Come sottolineato in una circolare COVIP del 2017, si parla della perdita dei requisiti di partecipazione al fondo pensionistico in caso di “dimissioni dall’azienda nel caso in cui l’adesione al Fondo sia avvenuta su base collettiva; cessazione dello status di lavoratore in caso di adesione su base individuale (comprovata, ad esempio, da certificazione di iscrizione ai centri per l’impiego ovvero da dichiarazione sostitutiva di atto notorio che attesti che il soggetto non sta svolgendo attività lavorativa)“.
Ecco quindi che anche il secondo motivo che solitamente frena le persone a versare il TFR nel fondo pensione scompare. Al momento del licenziamento, il lavoratore che ha lasciato il TFR in azienda riceve questa somma accumulata nel tempo; allo stesso modo, in caso di bisogno, il lavoratore che ha destinato il TFR in un fondo pensione può fare altrettanto, così da poter avere la liquidità necessaria per affrontare eventuali momenti difficili.
Fondo pensione, un investimento sicuro
Quindi sì, versare il TFR in un fondo pensione significa costruire un tesoro importante per il proprio futuro, per vivere la pensione con tutta la serenità possibile, grazie a questa somma che gode oltretutto di un trattamento fiscale privilegiato. Ma vuol dire anche che, in caso di bisogno – per dimissioni, per infortuni, per inoccupazione – sarà possibile riscattare totalmente quanto versato: non c’è dunque alcun motivo concreto che dovrebbe frenare qualcuno da versare TFR in un fondo pensione, tanto più che è possibile richiedere degli anticipi sul fondo per peculiari esigenze, come per esempio per le spese relative la costruzione o la ristrutturazione della prima casa, o ancora, per delle spese sanitarie.
Non è possibile sapere in anticipo cosa succederà in futuro, ed è del tutto normale avere qualche paura nel “bloccare” del tutto i propri risparmi in fondi che “non permettono di riavere i propri soldi indietro”, che non danno possibilità di recesso o di ripensamento. Con la garanzia del riscatto anticipato del TFR versato nel fondo pensione, come del resto di tutti gli altri risparmi affidati a questo investimento per il futuro, questi timori – peraltro assolutamente razionali – non hanno motivo d’esistere
Vuoi avere altre informazioni sul versamento del TFR nel fondo pensione? Contattami: vedremo insieme il tuo caso specifico per trovare la migliore e più adatta tra le soluzioni. E non dimenticarti di seguirmi su Facebook, LinkedIn o Instagram per avere delle preziose dritte sui tuoi investimenti e sulle tue polizze!