Le minacce più sentite dall’impresa
Gestire un’impresa vuol dire impegnarsi per dare stabilità al business, nonché per farlo crescere nel tempo. Questo vuol dire migliorare di continuo i propri prodotti e i propri servizi, tenere il polso del mercato, controllare l’operato dei competitor, dare la necessaria assistenza ai clienti, promuovere nei modi appropriati il proprio brand, cercare i migliori talenti, e via dicendo. Ma vuol dire anche proteggersi nel modo giusto nei confronti delle minacce, piccole o grandi, che potrebbero mettere a rischio non solo la crescita, ma anche la resistenza stessa del proprio business. Quali sono i rischi più temuti dalle imprese italiane? E come è possibile mettersi al riparo da queste minacce?
- La classifica dei rischi più temuti dalle imprese italiane
- La minaccia dell’hacker
- Come proteggersi dall’attacco informatico
La classifica dei rischi più temuti dalle imprese italiane
A darci una diapositiva esatta di quelli che sono i rischi più temuti dalle imprese italiane è il Risk Barometer 2022 di Allianz, uno studio effettuato a partire da un campione di 2.650 rispondenti, provenienti da 89 paesi differenti e da 22 diversi settori. Ecco la classifica per quanto riguarda le imprese italiane:
1- Rischi informatici, 52%
2- Interruzione di attività, 45%
3- Catastrofi naturali, 33%
4- Cambiamenti nello scenario legislativo e regolamentare 23%
5- Cambiamenti nei mercati, 16%
6- Pandemia, 16%
7- Ritiro prodotti difettosi, controllo qualità, 16%
8- Cambiamento climatico, 13%
9- Danno reputazionale o d’immagine, 13%
10- Sviluppi macroeconomic, 10%
Ai rispondenti è stata data la possibilità di indicare fino a 3 opzioni, e per questo le somme sono maggiori al 100%. Il dato risulta molto chiaro, a livello italiano come a livello globale: il rischio maggiormente sentito è quello informatico, il quale peraltro, da solo, può portare a conseguenti interruzioni di attività nonché a gravi danni d’immagine.
La minaccia dell’hacker
Ecco che allora la cyber security si mette al centro delle preoccupazioni delle aziende, anche partendo dalla numerosità degli incidenti che hanno colpito le imprese italiane ed estere negli ultimi anni e mesi. Va peraltro detto che non sempre si tratta di hacker: talvolta un errore interno, una distrazione, può fare tanti danni quanto potrebbe farne un attacco informatico vero e proprio. Ma se contro gli errori interni è possibile fare tanto, con gli appositi strumenti e soprattutto con dei corsi di formazione per il personale – tenendo sempre conto del fatto che, maggiore è il livello di responsabilità in azienda, più grandi sono i danni che si possono fare – contro gli attacchi hacker c’è sempre una piccola parte scoperta. Perchè certo, i sistemi di cybersecurity migliorano continuamente, così come sono sempre maggiori le attenzioni messe in campo dalle aziende; ma è vero anche che a migliorare ininterrottamente sono anche le strategie e gli strumenti a disposizione degli hacker, i quali possono agire per i fini più diversi. Per fini di estorsione, chiedendo somme molto alte per lo sblocco di infrastrutture IT che talvolta, peraltro, non viene fatto nemmeno dopo la cessione di quanto richiesto; per avvantaggiare dei competitor senza etica; per rubare dati sensibili da vendere al miglior offerente; e molti altri casi. I danni che possono conseguirne sono altissimi. Si pensi al furto di dati, al danno reputazionale, al blocco totale dei sistemi e quindi della produzione, e via dicendo.
Ed ecco che, di fronte a minacce come questa, buona parte delle aziende è impreparata: stando a una ricerca di KPMG, solamente il 10% delle imprese italiane si sente pronta ad affrontare nel modo giusto un attacco informatico.
Come proteggersi dall’attacco informatico
Gli attacchi informatici sono al vertice dei rischi più temuti dalle imprese italiane, e la frequenza stessa di questi incidenti – molti dei quali vengono tenuti nascosti per contenere il danno d’immagine – non fa che sottolineare la necessità di proteggersi. Attraverso delle strategie ad hoc di cyber security, ma anche mediante una buona strategia di risk management, volta a ridurre per quanto possibile i rischi concreti per l’azienda. Esistono infatti delle polizze contro i rischi informatici pensate appositamente per proteggere le aziende da questi incidenti, coperture altamente personalizzabili in base alle minacce che si devono affrontare quotidianamente, tenendo eventualmente conto anche della Responsabilità Civile Terzi, dei Danni indiretti e ovviamente dell’Interruzione dell’attività che potrebbe seguire l’evento informatico. Spesso sono infatti proprio i giorni di fermo successivi a un evento (un attacco informatico, un incendio, un’inondazione e altro) a mettere in ginocchio un’attività.
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