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Perché la Polizza vita dovrebbe essere sempre il primo passo

Perché la Polizza vita dovrebbe essere sempre il primo passo

L’importanza di un’assicurazione sulla vita

Negli ultimi anni c’è stato un importante aumento degli italiani che hanno deciso di stipulare una polizza vita. A dare un’accelerata in questo senso è stata anche l’emergenza sanitaria, la quale, stando a uno studio effettuato dagli istituti mUp Research e Norstat, avrebbe portato tante persone a stipulare per la prima volta questo tipo di assicurazione proprio per l’insicurezza data dal Covid-19. Nello specifico, lo studio affermava che circa 3,6 milioni di italiani hanno deciso di richiedere questa assicurazione nel corso del 2021, portando a 16 milioni il totale di cittadini che possiedono una polizza sulla vita. Eppure sono ancora tante le persone che a conti fatti avrebbero la necessità di stipularne una, e che ancora non lo fanno. Ma chi più degli altri dovrebbe avere un’assicurazione sulla vita? E perché questa protezione è così importante?

Cos’è la polizza vita, in sintesi

Vediamo velocemente cos’è una polizza vita. Con questo termine si indica a livello colloquiale la polizza vita caso morte, che si distingue dalla polizza vita caso vita. La polizza vita caso morte prevede che, in caso di morte del titolare dell’assicurazione, la sua famiglia – o chi indicato nel contratto – riceva un capitale prefissato. Ovviamente la somma viene versata solo nel momento in cui il decesso del titolare avviene nel periodo di validità dell’assicurazione stessa. Il capitale che viene versato ai destinatari viene stabilito al momento della stipula. Allo stesso modo, anche il premio da pagare periodicamente può variare in base a tanti fattori diversi. L’elemento che conta più di ogni altro è quello relativo all‘età dell’assicurato, con i più giovani che pagano meno. Altri fattori da tenere in considerazione sono il sesso dell’assicurato e le sue abitudini di vita, nelle quali vengono comprese le condizioni di lavoro, le condizioni di salute, l’esposizione al fumo e via dicendo. Tenendo conto di tutti questi elementi, l’assicuratore calcola l’esatto importo della rata da corrispondere alla compagnia assicurativa.

Chi dovrebbe averne una

Chi, più degli altri, dovrebbe decidere di stipulare una polizza vita caso morte? Indubbiamente il soggetto che non dovrebbe assolutamente farne a meno è quello che deve proteggere i propri cari. Si parla quindi in primo luogo delle persone che rappresentano una fonte di reddito indispensabile per la propria famiglia, come accade nei nuclei familiari in cui il futuro titolare dell’assicurazione è l’unico portatore di guadagno, o nei nuclei con diversi figli e due soli lavoratori. Ma non è tutto qui. Poter contare sulla protezione economica di questa tipologia di assicurazione è molto importante anche per chi contrae un mutuo, per esempio per l’acquisto di una casa. Questo si traduce infatti nella creazione di un grosso debito che potrebbe pesare per molto tempo: in caso di premorienza del titolare del mutuo, la famiglia potrebbe avere seri problemi nel gestire questo debito. Ecco che allora, con una polizza vita caso morte, è possibile assicurare il capitale relativo al debito stesso, così da eliminare il rischio per i propri familiari.
Queste, in sintesi, sono le categorie che dovrebbero assolutamente stipulare un’assicurazione sulla vita. Ma va detto che, trattandosi di una protezione piuttosto economica, sono anche tante altre le persone che possono pensare seriamente un contratto di questo tipo: dai lavoratori dipendenti alle casalinghe, da chi ha avuto problemi di salute a chi vuole assicurare stabilità a figli e compagni, la polizza vita costituisce sempre una protezione importante a fronte di rate ridotte.

Perché la polizza vita è il cardine della protezione della persona e famiglia

Di certo, pur a fronte di rate periodiche contenute, molte persone preferiscono destinare altrove i soldi che potrebbero andare in una polizza vita. Per andare al ristorante una volta di più, per avere una rata del mutuo leggermente più ampia, per investire i propri soldi, per aprire un fondo pensione. Ma parlando di una corretta gestione della vita economica di una persona, questo pensiero non risulta particolarmente arguto, né prudente. Per tre motivi differenti:

1- Perché prima di tutto dobbiamo proteggere quello che abbiamo

Pensiamo a quello che facciamo tutte le volte che ci mettiamo al volante: prima di partire, ci allacciamo la cintura di sicurezza. E pensiamo a cosa abbiamo fatto ancora prima, al momento dell’uscita di casa: due giri di chiave al portoncino d’entrata. Sono tanti i piccoli gesti di questo tipo che compongono la nostra quotidianità, quasi inconsapevoli, ma che hanno un fine molto preciso: proteggere il nostro presente, proteggere quello che siamo. Perché questa deve essere la nostra prima preoccupazione, ancor prima di pensare al futuro è necessario pensare all’oggi, a quello che già possediamo, poiché senza di esso qualsiasi sogno o progetto potrebbe risultare vano. Ecco che allora, nella gestione della vita economica di un individuo, si dovrebbe partire prima di tutto con un po’ di sano budgeting, tenendo conto di entrate e di uscite, di guadagni e di risparmi. In secondo luogo, si dovrebbe passare alla protezione del presente, attraverso per l’appunto una polizza vita, per mettere al sicuro – per i propri cari – i frutti delle proprie fatiche, del proprio lavoro. Solo successivamente dovrebbe quindi arrivare il momento di guardare al futuro, con investimenti, fondi pensioni, gestione delle successioni e via dicendo.

2- Perché non tutti i rischi sono uguali

Sono tanti i rischi ai quali andiamo incontro. Ma è anche vero che, come insegna il risk management, non tutti i rischi sono uguali. Cosa dovremmo temere? Contro quali dobbiamo proteggerci e metterci al sicuro? Certo, al giorno d’oggi è possibile assicurare praticamente qualsiasi cosa. Ma quali sono i rischi prioritari che una persona dovrebbe andare ad assicurare? Semplice: il rischio che più degli altri richiede protezione è quello che, a fronte di una bassa probabilità di accadimento, può comportare enormi conseguenze economiche. E di certo il caso della premorienza è uno di questi: il capitale assicurato permette di superare le gravi conseguenze economiche, e la bassa probabilità di accadimento consente di avere delle rate basse.

3- Perché una polizza vita assicura il benessere di tante persone

Cosa succede nel momento in cui un membro della famiglia che portava reddito viene meno? In quell’istante, in assenza di una polizza vita, l’effetto domino parte, mettendo in difficolta i compagni, i figli, nonché spesso altri familiari, altre persone, che sono chiamate a farsi carico di debiti, di spese e via dicendo. Ecco che allora la polizza vita caso morte assicura il benessere del nucleo familiare ristretto, della famiglia allargata e, alzando lo sguardo, della comunità, riducendo i danni economici e sociali della premorienza.

Insomma, stipulare un’assicurazione di questo tipo è sempre un’ottima idea. Vuoi avere maggiori informazioni, per scegliere la polizza più adatta a te? Contattami! Come consulente assicurativo e risk manager è esattamente questo il mio lavoro quotidiano. E per avere sempre nuovi consigli su gestione del rischio, assicurazioni e investimenti, non dimenticare di seguirmi su FacebookLinkedIn Instagram.

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