Salute

Operazioni chirurgiche: i tempi lunghi della sanità pubblica

polizza sanitaria

Polizza sanitaria e operazioni chirurgiche

Nello scorso post abbiamo visto quali sono i lunghi tempi d’attesa della sanità italiana quando si tratta di visite specialistiche. Abbiamo visto per esempio che, appoggiandosi alla normale sanità pubblica, si attendono in media 55 giorni per una visita ortopedica, 73 giorni per una visita oculistica e persino 96 giorni per una colonscopia. Di fronte a questi dati, rilevati dal Consorzio per la Ricerca Economica Applicata in Sanità, non stupisce che siano sempre di più gli italiani che, per accorciare in modo netto le liste di attesa, si rivolgono direttamente a degli istituti privati, pagando ovviamente molto di più. Ed è proprio per questo motivo che diventa doppiamente conveniente poter contare su una polizza sanitaria, così da tagliare i tempi di attesa con la garanzia di poter avere sempre le cure migliori, ottenendo rimborsi e indennizzi in caso di bisogno.
Attenzione però: se il fatto di ritardare delle visite specialistiche può avere delle conseguenze gravi per la nostra salute, nel caso delle operazioni chirurgiche dei ritardi possono portare a degli esiti ancora peggiori. Purtroppo, pur in un Paese sviluppato come il nostro, che vanta uno dei Sistemi Sanitari Nazionali migliori a livello internazionale, capita non di rado di trovarsi di fronte a dei pericolosi ritardi sul fronte delle operazioni chirurgiche necessarie.

I ritardi per gli interventi chirurgici della sanità pubblica

L’Ufficio parlamentare di bilancio, il 2 dicembre 2019 – e quindi prima delle inaudite difficoltà causate dalla pandemia sanitaria – spiegava che “malgrado il ridimensionamento delle risorse, gli indicatori generali di salute e di efficacia del Ssn restano complessivamente piuttosto buoni, anche se emerge qualche segnale di difficoltà”. E questo si riflette anche nel sentimento dei cittadini nei confronti del Ssn: molti italiani sono piuttosto soddisfatti del sistema sanitario nazionale, e in tali casi hanno ottime ragioni per esserlo, mentre altri hanno parecchie lamentele. A volte capita infatti di scontrarsi con un sistema che, principalmente per mancanza di risorse, si manifesta inadeguato per garantire un alto livello di benessere, anche nel caso degli interventi chirurgici. Si prendano, per esempio, i dati dell’ultimo Rapporto PiT Salute, pubblicato a fine 2019: si scopre così che i cittadini nel 31,7% dei casi segnalano problemi nell’ottenere interventi di chirurgia. In particolare le operazioni chirurgiche che fanno registrare i ritardi maggiori sono quelli di Ortopedia (27,2%), di Chirurgia Generale (16%) e di Oncologia (13%). Per quanto riguarda i tempi medi di attesa si registrano, per esempio, 22 mesi per un intervento di ricostruzione mammaria, e 6 mesi per la rimozione di un tumore alla vescica.
Da una parte, quindi, ci sono i tanti interventi chirurgici cruciali per i quali la sanità pubblica è in grado di muoversi in tempo, facendo tutto il possibile per garantire le migliori cure per i cittadini italiani. Dall’altra, non di rado, ci sono invece delle operazioni che vengono posticipate nel tempo, bene oltre i limiti prestabiliti. Limiti, va detto, che in realtà sono espliciti e ben precisi: si parla di 30 giorni per la classe di priorità A, di 60 giorni per la priorità B, di 180 giorni per la priorità C e via dicendo. Non sempre la sanità pubblica riesce però a rispettare questi tempi, spingendo dunque per esempio le persone a cercare alternative fuori Regione; non sempre però questo è d’aiuto, per il semplice fatto che nessuna struttura all’infuori del proprio territorio è tenuta a garantire le tempistiche di cui sopra. Ed è per questo che per curare sé stessi, la propria moglie, il proprio marito o i propri figli, si finisce spesso per rivolgersi agli istituti privati, intaccando in modo sostanziale i propri risparmi. É noto: di fronte a evenienze simili il piano economico non può che passare in secondo piano, con innumerevoli persone che, per garantire le migliori cure ai propri cari, sono arrivate a gesti estremi, come per esempio vendere (e spesso svendere) la propria casa.

Una polizza sanitaria per proteggere sé stessi, la propria famiglia e i propri risparmi

Si capisce quindi quanto può essere importante avere una polizza sanitaria, e quindi un‘assicurazione per la salute che vada a coprire anche i costi di interventi chirurgici per il contraente e per la sua famiglia. Con una polizza salute è infatti possibile accedere alle migliori cure, in tempi brevi, e senza andare a intaccare i risparmi di una vita, per affrontare con tutta la serenità possibile qualsiasi problema di salute.

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