Fondo pensione: cosa si ottiene al momento del pensionamento?
Cosa succede nel momento in cui si raggiungono i requisiti per la pensione pubblica e si possiede anche un fondo pensione “coltivato” negli anni? In che modo questa previdenza complementare può essere usata per rendere più sicura, più piacevole e più tranquilla la nostra vita nel momento in cui finalmente è possibile dedicarsi alla propria famiglia, alle proprie passioni e a un po’ di meritato relax? Insomma, quali sono le prestazioni previdenziali del fondo pensione tra le quali è possibile scegliere una volta arrivati alla tanto agognata età pensionabile? Chi durante la propria vita professionale, a partire dai 20, dai 30, dai 40 o dai 50 anni ha iniziato a indirizzare una piccola parte dei propri risparmi a un fondo per la previdenza integrativa (magari decidendo di versare il TFR nel fondo pensione), ha infatti diritto a ricevere una “seconda pensione”, che si affianca a quella prevista dall’INPS, integrandola.
Prestazioni previdenziali del fondo pensione tra le quali scegliere
Nel momento in cui si maturano i requisiti per la pensione (in base all’età anagrafica e ai contributi), con almeno 5 anni di partecipazione a forme di previdenza complementare, è possibile richiedere la propria prestazione previdenziale, la quale può essere scelta tra 4 opzioni differenti:
- Si può chiedere la conversione del 100% della somma maturata nel fondo pensione in una rendita vitalizia, rivalutabile nel tempo e corrisposta con una periodicità scelta dall’intestatario del fondo;
- La seconda opzione permette di richiedere il 50% della somma maturata nel fondo pensione in forma di capitale, e di destinare il restante 50% della somma maturata a una rendita vitalizia, anche in questo caso rivalutabile nel tempo e corrisposta con periodicità scelta dall’aderente;
- La terza opzione permette invece di richiedere il 100% della somma maturata nel fondo pensione in forma di capitale. Questa opzione si rende possibile però solamente nel momento in cui, convertendo in rendita il 70% della somma maturata, la rendita risulti inferiore al 50% dell’assegno sociale INPS;
- Infine c’è la quarta opzione, la quale però è riservata ai soli intestatari di fondi di previdenza complementare accesi prima del 29.04.1993; in questo caso, è possibile richiedere il 100% della somma maturata nel fondo in forma di capitale senza ulteriori condizioni.
In linea di massima, quindi, ci si può muovere tra una prestazione previdenziale del fondo pensione in forma di capitale e tra una in forma di rendita, con l’ipotesi di un compromesso tra le due opzioni. La rendita, a sua volta, può essere personalizzata in base alle esigenze dell’aderente al fondo pensione.
Non va poi dimenticata la possibilità, conosciuta non da molti, di sfruttare l’esistenza di un fondo pensione anche per optare per il pensionamento anticipato. Questo è possibile grazie alla RITA, ovvero alla Rendita Integrativa Temporanea Anticipata. Chi si trova senza lavoro a 5 o a 10 anni dall’età pensionabile, possedendo un fondo pensione, a determinate condizioni, può infatti optare per il prepensionamento, grazie alle prestazioni previdenziali previste dal proprio fondo pensione.
Fondo pensione: 5 diverse tipologie di rendita tra le quali scegliere
Non esiste un solo tipo di rendita da poter scegliere il giorno della pensione. Al contrario, ne esistono ben 5, ognuna delle quali presenta importanti differenze. Chi tra le prestazioni previdenziali del fondo pensione sceglie una rendita, quindi, deve selezionare anche la tipologia che si preferisce, muovendosi tra:
- La rendita vitalizia, la forma più semplice, che viene corrisposta all’aderente finché in vita;
- La rendita vitalizia reversibile, la quale viene corrisposta all’aderente finché in vita e, successivamente, in misura totale o parziale, alla persona da lui designata;
- La rendita vitalizia con pagamento certo per 5 o 10 anni, ovvero una forma più strutturata di rendita che viene corrisposta normalmente all’aderente o, in caso di decesso, alla persona designata, per un numero prefissato di 5 o 10 anni; e successivamente, al solo aderente finché in vita;
- Altra forma di rendita vitalizia complessa è quella che prevede il “cashback”. La rendita viene erogata all’aderente finché in vita; al momento del sui decesso, il capitale residuo eventualmente non goduto sarà corrisposto ai beneficiari designati;
- Infine, è possibile scegliere una rendita vitalizia speciale, la cui rata raddoppia in caso di non autosufficienza dell’aderente nel compimento degli atti della vita quotidiana.
Come si può osservare, esistono importanti differenze tra le varie forme di prestazioni previdenziali del fondo pensione, nonché tra le diverse tipologie di rendita. Hai dubbi o quesiti sul tipo di prestazione da richiedere o sul fondo pensione in generale? Non esitare a contattarmi: sarò felice di darti tutte le risposte che cerchi intorno al tema della pensione integrativa.