Meteo estremo, in aumento i danni
Le terribili alluvioni che hanno colpito Germania e Belgio pochi giorni fa hanno portato alla morte di quasi 200 persone, con danni mastodontici a case, strade e altre infrastrutture. Commentando l’accaduto, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen ha parlato di «un chiaro segnale del cambiamento climatico». Sul fatto che quanto accaduto sia anomalo, non ci sono dubbi: tra il 14 e il 15 luglio, nelle due zone interessate maggiormente dalle alluvioni, sono caduti tra i 10 e i 15 centimetri di pioggia, ovvero la quantità di pioggia che solitamente quelle aree conoscono in un mese intero. Questo ha portato a esondazioni, a frane e a smottamenti, moltiplicando la tragedia e i suoi danni. E un’altra fortissima alluvione ha avuto luogo pochi giorno dopo in Cina, a Zhengzhou: in 4 giorni sarebbe caduti 617 millimetri d’acqua, di fronte a una media annuale di 640 millimetri, devastando la metropoli.
Non stupisce che, secondo il World Economic Forum (WEF), l’impatto di eventi meteorologici estremi avrebbe causato, solamente nel 2020, danni economici superiori ai 268 miliardi di dollari a livello globale. Non serve peraltro guardare troppo lontano per vedere quanto gli eventi atmosferici possano fare del male. Stando a uno studio Legambiente, negli ultimi 10 anni l’Italia ha conosciuto 946 fenomeni meteorologici estremi, che hanno interessato 507 comuni. Nella maggior parte dei casi si parla di piogge intense e quindi di frane e di grandi danni alle strutture. Complessivamente questi eventi hanno portato a 251 vittime e a 50mila persone evacuate. Come ha sottolineato Edoardo Zanchini, dal 2013 il Paese ha speso 1,9 miliardi di euro all’anno per riparare i danni degli eventi meteo estremi; allargando lo sguardo, secondo il Climate Risk Index di Germanwatch, tra il 1999 e il 2018 l’Italia avrebbe registrato perdite economiche per 32,92 miliardi di dollari a causa di eventi naturali.
Ma cosa dovrebbe fare il privato per tutelare i propri beni di fronte al progressivo moltiplicarsi di alluvioni, di trombe d’aria e di esondazioni fluviali?
Cosa fare per tutelarsi dagli eventi atmosferici estremi
Nel 2010 si sono contate 2 esondazioni fluviali in Italia. Nel 2018, come nel 2019, sono state 17, mentre sono state 15 nel 2020. Nel 2010 si sono contate meno di 5 trombe d’aria, mentre nel 2020 sono state circa 70. Ritrovarsi a dover fare i conti con degli eventi meteorologici estremi è quindi sempre più probabile, ma non per questo bisogna lasciarsi prendere dal panico. È bene piuttosto tutelarsi preventivamente scegliendo una copertura assicurativa completa e adatta, nonché, al verificarsi dell’evento meteorologico estremo, comportarsi nel modo adeguato, per non compromettere la possibilità di ricevere un rimborso dalla propria compagnia assicuratrice.
Ecco quindi cosa bisogna fare per gestire in modo perfetto il rimborso dell’assicurazione per eventi atmosferici e naturali:
1- Fotografare i danni. Piogge abbondanti, trombe d’aria, inondazioni: in tutti i casi la prima preoccupazione deve essere ovviamente quella di salvaguardare la propria salute e quella dei propri cari. Solamente dopo, quando sarà sicuro muoversi, al termine dell’evento meteorologico estremo, sarà invece necessario documentare i danni. Ecco quindi che il compito dell’assicurato è quello di fare tante foto degli effettivi danni subiti dalla propria casa, dal proprio albergo, dal proprio capannone nonché eventualmente dalla propria auto. Parliamo di foto del dettaglio e dell’insieme, eventualmente dalle varie angolazioni, per dare a chi di dovere tutte le informazioni utili per quantificare l’effettivo danno. Meglio una foto in più che una in meno, non ci sono dubbi.
2- Conservare quanto danneggiato. Ecco un errore che potrebbe compromettere del tutto o quasi la possibilità di ricevere un risarcimento dalla compagnia assicurativa. Molto spesso, distrattamente, gli assicurati buttano o smaltiscono eventuali oggetti danneggiati da un evento meteorologico. Penso allo specchietto dell’auto strappato da un albero caduto durante una bufera, penso alla persiana caduta in strada per una tromba d’aria, penso al lucernario scardinato e via dicendo. Niente di tutto questo deve essere buttato: è bene invece documentare con fotografie prima, e conservare poi, perlomeno fino all’arrivo del perito.
3- Esaminare la polizza. Ecco un altro punto importante, probabilmente il più difficile. Sia preventivamente che in conseguenza a un evento estremo, è bene capire alla perfezione le clausole inerenti degli eventi atmosferici naturali. È quindi fondamentale essere in grado di leggere in modo corretto il contratto nella sua interezza, comprendendo ogni termine e ogni definizione usata dall’assicuratore: nella maggior parte dei casi questo risulta molto difficoltoso, proprio in virtù del linguaggio ermetico e spesso oscuro usato in queste polizze. Desideri un aiuto per comprendere appieno una polizza e per evitare errori? In tal caso contattami, sono a tua disposizione per una consulenza gratuita e per darti un consiglio su come procedere!
Va detto che non tutte le polizze risarciscono per eventi di questo tipo: ci sono per esempio delle agenzie che lavorano ancora oggi con vecchi stampati assicurativi che si chiamano a “rischi nominati”, laddove attualmente in questi casi sono consigliate le più moderne polizze All Risk. In ogni caso è bene controllare attentamente le clausole, esaminando le voci comprese e coperte: per evento atmosferico si intendono solitamente fenomeni come trombe d’aria, bufere, cicloni e tempeste, ma va detto che non sempre tutti i danni causati direttamente o indirettamente da questi eventi risultano effettivamente coperti. In caso di infiltrazione in seguito a un evento simile, per esempio, si potrebbe rischiare di restare senza risarcimento, avendo a che fare con clausole di vecchio stampo. Anche limiti e franchigie, ovviamente, vanno controllati e soppesati.
4- Individuare i beni assicurati esclusi: l’ultima cosa da fare, dopo aver analizzato per bene tutto quello che la polizza copre, è scoprire cosa invece quella stessa polizza esplicitamente si rifiuta di coprire. È molto meglio sapere per tempo quali sono i beni esclusi, e quindi non assicurati, in modo da avere una percezione reale del proprio grado di copertura!
Vuoi avere un’opinione terza sulla tua assicurazione, per sapere se la tua polizza ti protegge realmente e a sufficienza dai danni che un evento atmosferico potrebbe causare alla tua auto, alla tua casa, al tuo albergo o al tuo stabilimento aziendale? O anche semplicemente sapere se la tua copertura assicurativa è in linea con l’attuale mercato assicurativo? Contattami, e analizzeremo punto per punto la tua assicurazione!