Imprese e risk management

Cyber risk, nessuna azienda è immune

Cyber risk

L’attacco informatico, un rischio in più, sempre più pericoloso

Il rischio di incendio, il rischio di furto, il rischio allagamento, o magari quello del cedimento di una struttura. Sono questi i classici rischi provenienti dall’esterno o comunque totalmente imprevisti che possono mettere in ginocchio un’azienda, con i loro danni diretti e indiretti. Ma attenzione: negli ultimi anni si è inserito un nuovo e sempre più pericoloso tipo di rischio. Parlo ovviamente del cyber risk, ovvero del rischio informatico, con un numero via via maggiore di aziende che denuncia malware, ricatti online, furti di dati e via dicendo. Come riporta il Rapporto Clusit 2021 sulla sicurezza ICT in Italia, nel primo semestre del 2021, rispetto al 2020, si sono conosciuti degli aumenti decisi e generalizzati del tasso di attacchi informatici: nel settore dei trasporti e della logistica si parla di un +108%, nel settore professionale e scientifico l’aumento è stato dell’85%, in quello del retail del 61%, nel manifatturiero è stato del 47%, e via dicendo. Non ci sono dubbi: a essere minacciati non sono più solamente i beni materiali dell’azienda. Anche i beni immateriali, sempre più preziosi, devono essere protetti, per garantire la continuità del business e per non ledere gravemente l’immagine dell’azienda. Quando si parla infatti dei dati presenti nell’infrastruttura digitale aziendale si parla infatti di informazioni relative ai prodotti, ai servizi e al khow-how, ma anche di informazioni su clienti, collaboratori e clienti, informazioni delicatissime.

Cyber risk e cyber crime

Va specificato che, quando si parla di cyber risk, non si parla in realtà unicamente di cyber crime, e quindi di attacchi informatici. Il rischio informatico può essere rappresentato anche da errori e da leggerezze degli utenti: si pensi per esempio a un dipendente che, per errore, cancella dei dati vitali per l’azienda, mettendo in difficoltà il business o interrompendo la normale attività aziendale. Di certo, però, a preoccupare sono soprattutto gli attacchi che possono arrivare dall’esterno, che possono essere guidati da hacker autonomi oppure, in certi casi, persino da hacker sovvenzionati da dei competitors sleali, desiderosi di avvantaggiarsi sull’azienda colpita.
Uno studio PcW ha di recente dimostrato che il 38% delle frodi economico-finanziare è rappresentato proprio da atti di cyber crime, come per esempio vandalismo cibernetico, pirateria, hacking, malware, cracker e via dicendo. Si è arrivati a stimare – dati Europol, l’agenzia europea control il cyber crime – che il giro di affari riguardante il crimine informatico sia ormai maggiore persino rispetto a quello del traffico internazionale di stupefacenti. Si capisce dunque che nessuna azienda, per quanto possa migliorare il proprio sistema IT, si può dire al sicuro da malware, virus informatici e trojan. E sono le stesse agenzie che si occupano di cybersecurity a dirlo: non esiste il rischio zero, per il semplice fatto che le tecnologie sono in continua evoluzione, anche dalla parte degli hacker. L’immunità non esiste, ed attivare i sistemi di prevenzione imposti dalla legge per tutelare la privacy è tutto fuorché sufficiente. Per contenere l‘emorragia finanziaria in caso di attacco, e per non collassare sotto i suoi effetti collaterali, è fondamentale correre subito ai ripari, per proteggersi anche dalle conseguenze più severe.

Come trasformare un evento potenzialmente letale in un costo annuo contenuto

Un furto d’identità. Una truffa attivata durante l’esecuzione di un bonifico online. Una violazione della proprietà intellettuale. Un’interruzione del sistema informatico, o persino il blocco totale della produzione. Un furto, oppure la cancellazione, del patrimonio dei dati digitali dell’azienda. E questi sono solamente i principali danni diretti di un attacco informatico. Ogni azienda è connessa, ogni azienda utilizza strumenti digitali, e quindi ogni azienda è esposta al cyber risk. É quindi necessario valutare il rischio informatico e trasferire all’assicuratore il medesimo rischio, così da trasformare un evento incerto che potrebbe essere letale in un costo annuo certo ma assolutamente sostenibile. In questo modo si potrà essere coperti da tutti i danni diretti dell’attacco informatico e da tutti o buona parte dei danni indiretti.

Nessuno è immune, e nessuna barriera informatica può garantire una sicurezza totale: per questo motivo è bene optare per la più adatta polizza contro il cyber risk. Contattami, e ti aiuterò a proteggere la tua azienda dal rischio informatico con una soluzione realizzata su misura!