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Cosa fare in caso di furto auto? E in quali casi l’assicurazione non paga?

Cosa fare in caso di furto auto

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Ecco cosa fare nel momento in cui ci si accorge che la nostra auto è stata rubata

Nel 2020 in Italia sono state rubate 75.471 auto: non proprio poche. I numeri dimostrano che il furto auto non è qualcosa che non può accaderci, e che non è nemmeno una grande rarità. Soprattutto per chi non possiede un garage, e che quindi parcheggia la propria auto lungo la strada, questa è una possibilità che non può essere completamente scartata. Le probabilità di incorrere in questo problema non sono alte, ma possono aumentare con il presentarsi di diverse condizioni: pensiamo per esempio al fatto di lasciare l’auto nello stesso luogo non sorvegliato per parecchio tempo, magari in un posteggio lontano da telecamere, lampioni e finestre. Certo, in Trentino-Alto Adige i numeri sui furti d’auto sono piuttosto bassi rispetto a tante altre regioni italiane: nel 2021 sono state rubate “solamente” 65 auto, con un tasso di recupero molto alto, pari al 75%. Nei casi restanti però dei veicoli rubati si sono perse completamente le tracce, segno che sono arrivati su mercati esteri o che sono stati usati come “fonte” per dei pezzi di ricambio. Ma basta spostarsi in Veneto, per esempio, per trovare numeri differenti, con 915 denunce a fronte di un tasso di recupero del 64%; o in Lombardia, con 6.689 furti, e un tasso di recupero del solo 38%. Cosa si dovrebbe fare nel momento in cui ci si accorge che il proprio veicolo è stato rubato? E in quali casi l’assicurazione può effettivamente procedere con il risarcimento?

Cosa fare in caso di furto auto

Ci siamo appena accorti che la nostra auto è stata rubata. Non è stata portata via dal carro attrezzi perché è stata parcheggiata in divieto di sosta, e no, non l’abbiamo parcheggiata altrove per poi dimenticarcene. Cosa fare? Il primo passo è presentarsi subito alle Forze dell’Ordine per denunciare il furto auto: lì gli agenti raccoglieranno tutte le informazioni del caso, dal modello dell’auto alla targa, fino ad arrivare al luogo e alle probabili tempistiche del furto. In questo modo si potranno attivare le ricerche per tentare di recuperare il veicolo prima che questo finisca per sparire dai radar. Il secondo passaggio consiste poi nell’avvisare la propria compagnia di assicurazione, comunicazione che deve essere fatta immediatamente con una raccomandata o mezzo PEC, allegando una copia della denuncia appena fatta dai carabinieri: contestualmente può essere certamente utile contattare la compagnia assicurativa anche telefonicamente, per sapere quali altri documenti saranno necessari per avviare le pratiche di rimborso, qualora previste.

Quali documenti consegnare all’assicurazione

Si dirà una banalità, ma va detta: l’assicurazione prevede con il risarcimento per il furto auto solamente nel momento in cui sia presente una polizza volta a coprire anche il furto dell’auto. La sola RC auto, infatti, non copre questo evento. Per avviare le pratiche, oltre alla denuncia del furto, sarà necessario presentare alla compagnia anche la registrazione della perdita di possesso del veicolo, che può essere richiesta a un’agenzia Aci oppure al PRA.

I casi in cui l’assicurazione non paga

In presenza di una polizza furto, l’assicurazione dovrebbe procedere con l’indennizzo, con la somma reale che verrà calcolata in base all’età del veicolo rubato. Ma attenzione: ci sono dei casi in cui l’assicurazione può rifiutarsi di pagare. Il caso più banale per il quale ci si vedrà negare il risarcimento è quello in cui ci sono delle prove tali da dimostrare la negligenza dell’assicurato, a partire dalla presenza delle chiavi dell’auto sul cruscotto. Ci sono anche dei casi più complicati: è per esempio successo che un’assicurazione si sia rifiutata di pagare il risarcimento per un furto auto dopo aver saputo che il proprietario aveva lasciato le chiavi del veicolo in una camera d’hotel la cui porta era stata lasciata aperta.
Diverse compagnie, peraltro, prima di procedere con l’indennizzo richiedono al proprietario di consegnare entrambe le chiavi del veicoli, quella ufficiale e quella di scorta: in diversi casi la Corte di Cassazione ha dato ragione alle compagnie assicurative proprio per la mancanza della seconda chiave, per la quale vige quindi l’obbligo di conservazione da parte del proprietario. Nel caso in cui una delle chiavi venga persa, quindi, il consiglio è sempre quello di avere sempre il duplicato delle chiavi della propria auto.

Consegnati documenti e chiavi, si potrà avere il via libera all’indennizzo per il furto auto, così da minimizzare i danni. Ovviamente anche la natura della polizza furto stipulata può scombinare le carte in tavola: eventuali franchigie e scoperti possono cambiare drasticamente l’importo dell’indennizzo! Anche il valore assicurato del veicolo desta qualche problema, infatti le quotazioni quattroruote usate dalla maggior parte delle compagnie assicurative, sono sottostimate rispetto al reale valore commerciale che offre il mercato delle auto di oggi.

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