Tempo di lettura: 6 minuti
L’importanza di organizzare la propria pensione
Sulle pagine di questo mio blog abbiamo già visto da diverse prospettive quanto sia importante pensare oggi alla propria pensione. Abbiamo osservato, in base alle norme attuali e alle stime per il futuro, quanto gli assegni pensionistici di domani saranno pericolosamente bassi per tante persone. Abbiamo tenuto in considerazione il paradossale ma presente rischio longevità, abbiamo sottolineato il fatto che in vecchiaia possono esserci importanti spese non previste, e via dicendo. Devo dire che tutte queste informazioni hanno portato tante persone a contattarmi per proteggere il proprio futuro, e per chiedermi come fare una buona pianificazione previdenziale in vista del proprio desiderato – e spesso temuto – ritiro dal mondo lavorativo. A prima vista si potrebbe pensare che fare pianificazione previdenziale voglia dire, in fin dei conti, “pensare” alla propria pensione e “risparmiare un po’” per il futuro. E certo, questo è un buon punto di partenza, pensando soprattutto al fatto che lì fuori ci sono molte persone che si stanno avvicinando giorno dopo giorno a una pensione insufficiente senza nemmeno rendersene conto. Ma fare una buona pianificazione previdenziale, a partire da dati certi, è tutt’altra cosa: per aiutare i miei clienti ad avere una pensione serena, a evitare brutte sorprese future e a non dover fare grossi sacrifici nemmeno oggi, il mio metodo per pianificare il futuro pensionistico prevede 5 fasi precise. Vediamole!
I passi da seguire per una buona pianificazione previdenziale
Rivolgersi a un consulente esperto per avere un supporto nella pianificazione previdenziale significa costruire un piano valido per il proprio futuro pensionistico, senza lasciare gli anni del proprio ritiro al caso. Ecco, il mio metodo per la pianificazione previdenziale segue 5 fasi, ovvero:
- La definizione degli obiettivi per il futuro: si parte con la messa nero su bianco dei desideri della persona per il periodo della pensione;
- Quantificare le risorse in campo: l’analisi delle risorse esistenti, a partire dalla quantificazione della futura pensione INPS, è un passaggio chiave per capire come muoversi per ottimizzare la situazione;
- La definizione del fabbisogno: ogni persona è diversa, così come possono essere diverse le relative situazioni economiche;
- La definizione della strategia: in base agli obiettivi, alle risorse e al fabbisogno, è possibile definire una strategia, selezionando le soluzioni più adatte;
- Il monitoraggio nel tempo: esigenze e basi di partenza possono variare nel tempo, ed è quindi necessario controllare regolarmente gli strumenti messi in campo.
La definizione degli obiettivi per il futuro
Questo potrebbe essere il passaggio più importante della pianificazione previdenziale. Eppure tante persone non prendono nemmeno in considerazione questo primo fondamentale step, che se trascurato o affrontato alla leggera può compromettere l’intera strategia successiva. Ma cosa vuol definire gli obiettivi per il proprio futuro pensionistico? Vuol dire mettersi di fronte a un foglio bianco e, in base ai dati in nostro possesso, definire prima il probabile scenario pensionistico, e quindi gli obiettivi che si intendono raggiungere.
Per prima cosa è bene indicare quando, probabilmente, si andrà in pensione. Ecco allora che è bene valutare la situazione previdenziale in base alle normative vigenti (partendo da quando si va in pensione nel 2023), in base alla data di inizio di versamento dei contributi, e via dicendo. Vanno tenuti in considerazione altri elementi: qualcuno per esempio potrebbe puntare a un pensionamento anticipato, per motivi personali o familiari; qualcun altro al contrario potrebbe puntare a prolungare l’attività lavorativa, per aumentare il proprio reddito o magari per continuare a supportare l’attività di famiglia. E ancora, la data di pensionamento potrebbe variare in base alle dinamiche di coppia, con i partner che potrebbero provare, per quanto possibile, a sincronizzare le proprie date di pensionamento. Non va nemmeno completamente trascurata la triste eventualità di essere esodati dal mercato lavorativo ancora prima di raggiungere l’età pensionabile.
Non si parla unicamente di limiti temporali. È necessario chiarire quelli che sono i propri obiettivi economici per il futuro, ovvero, in altre parole, cercare di definire quello che si vorrebbe essere – realisticamente – il proprio tenore di vita al momento del pensionamento. Bisogna pensare alle proprie necessità economiche, pensando al lungo periodo e prendendo in considerazione i costi delle attività che si vorranno svolgere, della vita che si aspira ad avere.
Quantificare le risorse in campo
Quali sono le risorse che tipicamente costituiscono il “tesoretto” con il quale vivere al venir meno dello stipendio mensile? Le risorse esistenti sono, o possono essere, differenti. Si parla della pensione classica, ovvero dell’assegno mensile che viene riconosciuto dall‘INPS o dalla propria cassa previdenziale obbligatoria. A questo si aggiunge in molti casi la previdenza integrativa, ovvero per esempio quel fondo pensione aperto e alimentato nel tempo con il proprio TFR. E ancora, ci possono essere in tanti casi ulteriori rendite, che potrebbero arrivare da immobili in affitto, ritorni di investimenti, capitali e via dicendo.
Insomma, la contribuzione obbligatoria presso la cassa previdenziale è solo una delle diverse risorse in campo, e la situazione è differente di persona in persona.
La definizione del fabbisogno
Passiamo alla terza fase della pianificazione previdenziale, ovvero alla definizione del fabbisogno, un passaggio veloce, eminentemente matematico, che permette di mettere le cifre in chiaro prima di procedere alla selezione delle soluzioni necessarie per avere il futuro pensionistico desiderato. Nella prima fase sono stati definiti gli obiettivi del futuro. Ora possiamo quindi accostare gli obiettivi, e i relativi costi, alle risorse a disposizione, quantificate nel terzo passaggio. Ipotizziamo che una persona si immagini, anzi, punti a un pensionamento con 2.000 euro netti al mese. E immaginiamo che la sua pensione INPS – a partire dalle normative in campo, dai contributi versati e dalle stime per il futuro – sia di 1.300 euro. Un assegno non entusiasmante, ma non certo bassissimo nel panorama pensionistico italiano (sappiamo infatti che la pensione di vecchiaia lorda media in Italia è attualmente di 1.359 euro, e che calcolando il netto nonché il futuro la situazione sarà decisamente peggiore). É quindi necessario capire quali possono essere gli strumenti più adatti per colmare il gap previsto, tenendo in considerazione peraltro eventuali spese eccezionali o consumi non essenziali ma secondari: non solo quindi i normali costi della vita, ma anche eventualmente viaggi, hobby e via dicendo.
La definizione della strategia
A questo punto, tutto è chiaro: non resta che definire quali saranno le soluzioni, oltre alla pensione INPS, che permetteranno di soddisfare il proprio fabbisogno. Il fondo pensione è senz’altro lo strumento adatto per andare a “incrementare” le proprie entrate regolarmente nel tempo, senza andare a dover apportare eccessivi sacrifici: è infatti possibile alimentare come anticipato questo tesoretto con il TFR, così da vederlo lievitare senza dover intaccare i risparmi per la propria vita quotidiana. Nel caso di particolari bisogni temporanei, come per esempio un viaggio importante, una ristrutturazione o simili, potranno essere vantaggiose delle soluzioni in capitale. Nel momento in cui si hanno informazioni chiare circa gli obiettivi, il fabbisogno e le risorse presenti, individuare le soluzioni migliori è facile e sicuro.
Il monitoraggio nel tempo
L’ultimo passaggio chiave della pianificazione previdenziale è quello del monitoraggio nel tempo. Sono tanti i fattori che possono infatti mutare di anno in anno. Pensiamo per esempio alla normativa pensionistica, a partire da delle modifiche alla soglia dell’età pensionabile, o ad altri fattori di tipo personale, che potrebbero spingere verso altri obiettivi. I bisogno, le necessità e i desideri evolvono, così come la normativa pensionistica, ed è quindi necessario adattare al meglio la propria pianificazione previdenziale, aggiustando di tanto in tanto il tiro.
Oggi ti ho mostrato qual è il metodo che seguo per la pianificazione previdenziale dei miei clienti. Vuoi un supporto per organizzare al meglio il tuo futuro, individuando i più efficaci investimenti dopo un’analisi della tua situazione attuale? Contattami: non è mai troppo presto per pensare alla propria pensione. E ricordati di seguirmi su Facebook, LinkedIn o Instagram!