Imprese e risk management

Chi è il risk manager?

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Alla scoperta del consulente risk manager

Su cosa competono le imprese al giorno d’oggi? Competono ovviamente sui fatturati. E per farlo competono anche sui costi dei rifornitori, sull’acquisizione del talenti, e via dicendo. Questo è quello che succede praticamente da sempre. Ma attenzione: negli ultimi anni è subentrato un nuovo importante aspetto all’interno del mondo della competizione, qualcosa che, ci si è accorti – spesso troppo tardi – può fare una differenza enorme: parliamo della capacità di gestire l’imprevedibilità legata ai rischi. Sì, perché capire quali sono i rischi ai quali si va incontro e comportarsi di conseguenza è un passaggio fondamentale, che se non fatto può condannare un’impresa – anche la più solida – all’implosione. Non stupisce dunque che il risk manager, talvolta interno ma molto spesso esterno, stia diventando una figura sempre più comune per le imprese di qualsiasi tipo.

Abbiamo già visto, qualche giorno fa, cosa è il Risk management per le Pmi, e in che modo questo strumento può essere prezioso per la crescita – e non di rado per la sopravvivenza – delle imprese. Ecco, il consulente risk manager è l’esperto che può effettivamente usare questo strumento per proteggere nel concreto l’azienda attraverso un approccio proattivo al rischio.

Chi è il risk manager, e cosa fa?

Vediamo quindi più nel dettaglio chi è il risk manager. Si tratta di un professionista specializzato nella gestione integrata dei rischi aziendali. E sì, quando parliamo di rischi aziendali facciamo riferimento a un’ampia gamma di rischi differenti, da quelli di natura finanziaria a quelli di natura legale, per arrivare ai rischi legati alle catastrofi naturali, ai cambiamenti legislativi e via dicendo. Il suo compito è quindi di individuare, analizzare e valutare tutti i rischi specifici ai quali l’azienda va incontro, per identificare di conseguenza– insieme ai vertici aziendali, fornendo la propria consulenza – la migliore strategia per gestire queste minacce senza interrompere né rallentare la crescita dell’attività.

Non serve un risk manager per ricordare all’azienda che bastano un cambiamento minimo, un piccolo incidente o una distrazione per scatenare il temuto effetto domino, il quale può portare alla sospensione temporanea della produzione, al danno d’immagine, alla perdita di clienti e di fatturato e via dicendo. Serve invece un risk manager per mettere al sicuro il benessere dell’azienda, portando consapevolezza nonché serenità lavorativa, in collaborazione con il top management, con il responsabile della sicurezza, con il capo del personale ed eventualmente con il referente amministrativo.

Un ruolo recente, in realtà antico

Come sottolineato, il risk manager è diventato una figura centrale soprattutto in questi ultimi anni. Ma se il risk management per le PMI è un tema che in molti affrontano per la prima volta in questi giorni – dopo aver visto quanto dei fattori esterni come un’emergenza sanitaria possano condizionare l’attività d’impresa – è giusto però sottolineare che si tratta di una specializzazione di un’attitudine tipica dell’uomo.

Si usa dire “sbagliando si impara”. Ebbene, le più grandi imprese sono state costruite proprio a partire da un’analisi attenta degli errori propri e di quelli altrui. Gli imprenditori, in questo senso, tendono a perfezionare i propri processi di lavoro su esperienze dirette e pregresse che insegnano come muoversi per evitare di essere sopraffatti dagli imprevisti, e di vedere fallire i propri progetti. É così, sulla valutazione degli sbagli già commessi, che impariamo a evitare sanzioni, infortuni, incidenti, perdite di fatturato e via dicendo. Attraverso queste valutazioni riusciamo a capire che alcuni rischi possono e devono essere evitati.

Ma capiamo anche che alcuni rischi possono essere prevenuti solamente fino a un certo punto, e che quindi è obbligatorio mettere in conto che sì, accanto alle opportunità ogni azienda è portata a incontrare anche delle minacce. Il ruolo del risk manager è quello di allineare i rischi che incombono, e di preparare l’azienda a superarli con il minor danno possibile.

In quale modo il risk manager raggiunge questo obiettivo? Lo fa in tante modalità differenti. Il risk manager si occupa di educare l’azienda, trasferendo il know-how acquisito e maturato per evitare che ciò che è già accaduto in passato ad altre imprese capiti nuovamente. Il consulente spiega quindi che, con poche e semplici azioni, è effettivamente possibile prevenire determinati rischi, nonché mettersi al riparo da altre situazioni spiacevoli. Oltre a questo, il consulente risk manager rappresenta il perfetto intermediario assicurativo per dialogare con le compagnie assicurative, in modo da ottenere non solo maggiore attenzione, ma anche tariffe più vantaggiose e condizioni contrattuali blindate, capaci di proteggere maggiormente il patrimonio dell’impresa.

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