Salute

L’assicurazione sanitaria per fronteggiare i ritardi della sanità pubblica

assicurazione sanitaria

Le vittime collaterali della pandemia e il rifugio delle polizze sanitarie

Difficilmente poteva essere altrimenti. Certo, nell’ultimo anno sono stati inseriti tanti nuovi professionisti nell’apparato della sanità pubblica. Ma affrontare la pandemia sanitaria e allo stesso tempo riuscire a garantire lo stesso livello di servizi sanitari “normali” era praticamente impossibile: per farlo i nostri ospedali pubblici avrebbero dovuto praticamente sdoppiarsi. E oggi, dopo oltre 10 mesi di crisi sanitaria, cominciano a essere più chiari i numeri relativi alle cosiddette “vittime collaterali” del Covid-19. Parliamo di tutte quelle persone con malattie anche gravi che, a causa della pandemia in atto, non hanno potuto accedere – o non hanno potuto accedere in tempi accettabili – alle cure sanitarie necessarie. Certo, i ritardi sono una componente tipica di buona parte della nostra sanità pubblica, soprattutto in certi reparti particolarmente oberati. Ma in questo ultimo anno i ritardi si sono acuiti enormemente, così come i disagi complessivi, tanto da spingere sempre più persone verso la tutela dell’assicurazione sanitaria, per poter cancellare le lunghissime attese della sanità pubblica.

 

 

Un esempio clamoroso di quello che è successo in questi mesi negli ospedali italiani ci arriva dal quotidiano L’Adige di lunedì 18 gennaio: a causa del virus sarebbero state infatti perse 114 diagnosi. Che cosa significa? Semplice: si stima che tra gennaio e settembre siano andate perdute 41 diagnosi di lesioni pre cancerose alla cervice, 36 carcinomi alla mammella, 21 adenomi avanzati al colo retto e 6 carcinomi. E questo si evince guardando i dati dell’anno precedente: la differenza non sta certo nel miglior stato di salute dei trentini, quanto invece nella posticipazione e nella cancellazione di diagnosi che, invece, non dovrebbero mai e poi mai essere ritardate. Del resto, durante la fase acuta, erano stati sospesi Hpv test e Pap test, nonché gli screening oncologici in generale. E i ritardi accumulati non sono stati colmati.

Proteggere se stessi e la propria famiglia: la soluzione dell’assicurazione sanitaria

Di fronte a scenari simili, per poter accedere alle migliori cure, non resta che affidarsi alla sanità privata, di modo da non dover attendere settimane, mesi o anni per diagnosi, visite o interventi. E quella della polizza salute è una strada che viene percorsa da sempre più persone, in particolar modo dagli imprenditori e manager, abituati per inclinazione professionale a cercare il “fornitore” più efficiente e mediamente più inclini a pagare il premio della polizza sanitaria per garantire alla propria famiglia le migliori cure possibili. Del resto, nel momento in cui si decide di rivolgersi alla sanità privata, poter contare su una polizza sanitaria è praticamente obbligatorio, soprattutto quando si parla di interventi chirurgici e lunghe degenze.

I prezzi degli interventi chirurgici attraverso le cliniche private

Di certo saltare la fila e accedere alle competenze dei migliori specialisti per sé stessi e i propri cari ha un prezzo, che senza poter contare su una polizza sanitaria può essere talvolta esorbitante. Si pensi a una semplice colonscopia, il cui prezzo in clinica privata può lievitare fino ai 600 o agli 800 euro, all’intervento di ricostruzione artroscopica del legamento crociato anteriore che può arrivare ben oltre i 4.000 euro. O ancora, per un intervento di mastectomia subtotale con attività libero professionale in struttura pubblica, e quindi con una parte dei costi coperta dalla quota pubblica, si può arrivare intorno ai 7.000 euro, per arrivare a costi ben oltre i 50.000 euro per un bypass coronarico e oltre i 100.000 euro per operazioni ancora più delicate, come quelle di trapianto cardiaco. E questi costi, va detto, sono intesi al minimo, in casi cioè in cui il decorso non presenta complicazioni, e comunque in assenza di patologie secondarie.

 

 

Si tratta spesso di operazioni costosissime, che possono salvare una vita, ma che possono mettere in ginocchio economicamente una famiglia, soprattutto pensando ai costi relativi ai ricoveri (soprattutto in terapie intensive), alle degenze, al recupero e via dicendo. Per questo motivo l’assicurazione sanitaria costituisce un paracadute da prendere seriamente in considerazione, soprattutto nel momento in cui si è in grado di corrispondere il premio annuale senza un reale sforzo finanziario, come accade molto spesso per imprenditori, professionisti o manager.

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