Assicurazioni malattia per partita Iva
Quanto ci si ammala in media in un anno? In questo articolo parleremo in modo approfondito dell’assicurazione sanitaria per liberi professionisti, e quindi di fatto delle assicurazioni malattia per partite Iva. Questa copertura, come vedremo tra poco, è assolutamente fondamentale per ogni lavoratore autonomo. Si tratta però di un investimento, di una spesa, e come tale deve essere trattato, con un ragionamento quanto più razionale. Per questo ti domando: quanto ci si ammala in media in un anno? O meglio, quanti giorni di malattia fa un lavoratore nell’arco di 12 mesi? Ebbene, i numeri variano. Guardiamo all’epoca pre-Covid: un’analisi INPS del 2017, ci diceva che erano state registrate assenze per malattia per il 57% nel pubblico impiego, e per il 38% nel privato. In media, in ogni caso, il lavoratore dipendente si ammalava, secondo quei numeri, 17 giorni all’anno. E per quanto riguarda il lavoratore con partita Iva? Ebbene, vista la particolare situazione della copertura sanitaria per liberi professionisti, non è possibile in realtà saperlo. Ma una cosa è certa: non potendo contare di base su una tutela come quelle pensata per i dipendenti, le partite Iva tendono ad ammalarsi molto meno, o meglio, a ridurre al minimo le assenze sul lavoro. Ma è davvero giusto continuare a lavorare anche da malati, per non compromettere le proprie finanze? E, soprattutto, è saggio non avere un’assicurazione sanitaria per liberi professionisti sapendo che esistono diverse malattie che possono metterci a letto per settimane, mesi o persino per anni, rendendo totalmente impossibile lavorare, e quindi guadagnare?
- L’assicurazione sanitaria in Italia
- Assicurazione sanitaria per liberi professionisti: cosa accade in caso di malattia grave
- Assicurazione sanitaria per lavoratori autonomi: le prestazioni
L’assicurazione sanitaria in Italia
Partiamo da un presupposto: in Italia tutti i cittadini hanno un’assicurazione presso il Servizio Sanitario Pubblico, e hanno quindi la possibilità di accedere alle cure mediche gratuitamente oppure a prezzi ridotti. Il lavoratore dipendente, in più, può contare sulla copertura INPS per il periodo di malattia, ovvero per le assenze da lavoro motivate da un malessere documentato da un medico. Ecco allora che un lavoratore dipendente che stipula una polizza sanitaria lo fa principalmente per avere accesso a cure più rapide e specialistiche, saltando quelle lunghissime code tipiche della sanità pubblica.
È diverso il discorso per il lavoratore autonomo: le assicurazioni sanitarie per liberi professionisti, facoltative, hanno il compito di andare a colmare il gap creato dalla tutela nazionale sanitaria per le partite Iva. La situazione in cui si trova l’autonomo è totalmente diversa rispetto a quella di un dipendente: ancor prima di pensare alla malattia di un autonomo o di un artigiano, pensiamo per esempio alla gravidanza di una libera professionista, con una copertura nettamente inferiore a quella di una lavoratrice dipendente. O si pensi, persino, al fatto che un lavoratore dipendente può avere dei permessi pagati per la semplice donazione di sangue, cosa che non può assolutamente accadere nel caso del lavoratore autonomo.
Eppure anche i liberi professionisti sono umani, con malattie, disagi e imprevisti che possono condizionare il loro business e quindi doppiamente il loro benessere, così come quello delle loro famiglie.
Assicurazione sanitaria per liberi professionisti: cosa accade in caso di malattia grave
Cosa può accadere a una partita Iva (sprovvista di copertura sanitaria privata) che si trova a fronteggiare la diagnosi di una malattia grave? Pensiamo per esempio a un tumore, e dunque a un condizione patologica che spesso rende impossibile lavorare per lunghissimi periodi. Per capire quale potrebbe essere la situazione per una partita Iva, è bene specificare che, lungi dal poter avere una copertura per l’assenza come quella prevista per il dipendente, il lavoratore autonomo si troverà persino a dover pagare gli anticipi INPS e IRPEF, a fronte di indennità scarsissime e, va sottolineato, spesso ritardate nel tempo. E va detto che un artigiano o un lavoratore autonomo che, a causa di una malattia grave, non fosse in grado di pagare gli anticipi INPS, si troverebbe a fronteggiare sanzioni anche pesanti.
Si capisce quindi che i lavoratori autonomi sono chiamati ad auto-tutelarsi, attraverso la stipula di un’assicurazione sanitaria per liberi professionisti, per proteggersi contro le potenziali perdite di guadagno conseguenti a malattie più o meno lunghe, più o meno gravi.
Assicurazione sanitaria per lavoratori autonomi: le prestazioni
Quali sono nel concreto le prestazioni che possono essere inserite in una polizza malattia per liberi professionisti a partita Iva? Artigiani, freelance, professionisti: tutti pensano che avere un’assicurazione sanitaria significhi avere un’indennità giornaliera per avere entrate anche durante il periodo di degenza. In realtà una buona assicurazione sanitaria per liberi professionisti dovrebbe offrire anche altre tutele. È fondamentale scegliere il piano di assistenza sanitaria più adatto alle proprie esigenze e alla propria professionalità, considerando attentamente quali sono le proprie possibilità in quanto a pagamento del premio, e quindi al versamento annuale.
Le principali prestazioni che possono essere comprese in un’assicurazione sanitaria per liberi professionisti, in ogni caso, sono:
- Sussidio per malattia domiciliare o per ricovero in strutture ospedaliere
- Rimborso per ticket relativi a visite specialistiche ed esami di laboratorio
- Rimborso per spese relative a visite specialistiche private
- Sussidi per invalidità
- Sussidi per gravidanza
- Estensione della protezione ai componenti del nucleo familiare
- Assistenza telefonica
- Sostegno in caso di perdita dell’autosufficienza
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