I numeri degli infortuni sul lavoro in Trentino nel 2022
I numeri sono chiari quanto lampanti: stando ai dati Inail, in Trentino nei primi 8 mesi del 2022 si sono contate 5.496 denunce di infortuni. I morti sul lavoro sono stati ben 11. L’incremento rispetto all’anno precedente è netto e spaventoso, in quanto nello stesso periodo del 2021 le denunce totali erano stati 4.763. Conforta ben poco sapere che i numeri più bassi dell’anno precedente sono anche la conseguenza della mancanza della stagione invernale per via delle restrizioni Covid, con un tasso di occupazione minore. Insomma, quando una provincia piccola come la nostra viaggia su una media di 687 infortuni sul lavoro ogni mese, c’è ben poco da trovare delle giustificazioni. E giova poco anche il fatto che in Trentino le cose siano andate leggermente meno peggio di quanto è successo a livello nazionale: se in Provincia di Trento gli infortuni sono cresciuti del 15,3%, in Italia si parla del 38,6%. Sono in ogni caso di numeri altissimi, che esigono profondi ripensamenti circa politiche, modalità e normative messe in atto. Certo, in qualità di consulente assicurativo specializzato in risk management, uno dei presupposti che sottolineo sempre alle imprese è che il rischio si può ridurre, ma non si può mai eliminare del tutto. Ecco allora che, oltre a migliorare il livello di sicurezza in azienda, è necessario anche proteggersi da tutte le rivalse che potrebbero scaturire da un infortunio di un dipendente: da questo punto di vista diventa infatti cruciale poter vantare un’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa. Ma come funziona, e cosa copre in più rispetto alla normale assicurazione Inail?
- Quando basta la polizza infortuni Inail
- Quando l’Inail non copre l’infortunio sul lavoro
- Cos’è l’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa?
Quando basta la polizza infortuni Inail
Un infortunio sul lavoro porta come diretta conseguenza minima all’assenza del dipendente per un periodo di tempo variabile, che può essere breve o decisamente lungo, in base alla gravità della lesione. Questo è però solo il primo dei potenziali problemi che deve affrontare l’azienda. Nella consapevolezza che questi eventi traumatici non possono essere completamente eliminati – pur sapendo che c’è molto da fare in tal senso – fin dal 1965 in Italia è obbligatorio per le imprese sottoscrivere una polizza infortuni gestita dall’Inail. La quale però, è bene sottolineare, non copre e non può coprire tutte le casistiche.
La polizza obbligatoria Inail va a coprire tutti gli incidenti avvenuti per una causa violenta sul posto di lavoro, durante l’orario di lavoro o durante il tragitto tra abitazione e posto di lavoro. Si parla di infortunio quando l’assenza che ne consegue dal luogo di lavoro ha una durata minima di 3 giorni. Va sottolineato che, a differenziare infortuni sul lavoro e malattie professionali, vi è la natura stessa dell’evento: affinché si parli di un incidente deve infatti essere presente un evento violento e improvviso, laddove invece le malattie professionali sono il frutto indigesto di tanti eventi diluiti nel tempo.
Non è tutto qui. Affinché si possa parlare di un infortunio coperto dall’Inail, deve essere presente un evidente e certo nesso di casualità tra la prestazione lavorativa svolta dal dipendente che va incontro all’infortunio e l’evento che lo ha causato. Fin qui, tutti gli eventi traumatici prevedono la copertura dell’Inail.
Quando l’Inail non copre l’infortunio sul lavoro
Vediamo ora in quali casi invece può essere preziosa un’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa. Quando l’Inail non copre l’infortunio, infatti, la presenza di una polizza di questo tipo può fare una differenza enorme, diciamo pure drastica, per il futuro dell’impresa e del datore di lavoro. Nel momento in cui, in sede civile o penale, venga dimostrato che la responsabilità dell’infortunio è del datore di lavoro, allora l’Inail nega qualsiasi copertura. Ecco che allora, quando l’incidente viene motivato con una mancata osservanza della normativa sulla sicurezza del lavoro, anche solamente parziale, scatterà la rivalsa. Certo, l’Inail andrà comunque a risarcire il lavoratore dipendente infortunato, ma poi andrà ad esercitare l’azione di rivalsa nei confronti dell’azienda, o meglio, del datore di lavoro. E quest’azione non si fermerà fino al momento in cui l’Inail sarà rimborsata completamente della somma data all’infortunato.
In caso di infortuni gravi e invalidanti, o nel caso peggiore di morte, una rivalsa dell’Inail può significare la chiusura inevitabile dell’azienda, nonché la dilapidazione totale del patrimonio dell’imprenditore. E certo, il datore di lavoro deve fare ogni cosa possibile per creare un ambiente di lavoro sicuro, sotto ogni punto di vista. Ma dovrebbe certamente anche mettersi al riparo con un’apposita assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa, nel malaugurato caso qualcosa dovesse andare storto. Va peraltro detto che si potrebbe parlare non solo della rivalsa dell’Inail, ma anche di una richiesta di rimborso diretta da parte del dipendente vittima dell’infortunio con responsabilità del datore di lavoro.
Ma cos’è nel concreto l’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa?
Cos’è l’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa?
Stando a quanto visto sopra, non stupisce che molte imprese abbiano già stipulato un’assicurazione infortuni sul lavoro per l’impresa, ovvero una polizza RCO, un’assicurazione responsabilità civile verso gli operai. Questa polizza è preziosa soprattutto per quelle aziende che operano nei settori con un più alto tasso di infortuni sul lavoro: si parla dell’edilizia, del manifatturiero, dell’agricoltura, ma anche dei trasporti e della sanità.
Con una polizza contro gli infortuni sul lavoro per l’azienda è possibile andare a coprire tutti i danni biologici e patrimoniali che non vengono corrisposti dall’Inail e che vengono richiesti direttamente dal dipendente, con la possibilità, tra le altre cose, di estendere la copertura anche alle malattie professionali.
A spiegare quanto sia importante poter vantare una polizza RCO contro gli infortuni sul lavoro sono i numeri che abbiamo visto in apertura: agire diversamente può senz’altro mettere a rischio l’impresa e il datore di lavoro. Vuoi avere maggiori informazioni? Contattami! Il mio compito come consulente assicurativo e risk manager è esattamente quello di aiutarti a trovare le soluzioni perfette in base alle tue esigenze! E non scordare di seguirmi su Facebook, LinkedIn o Instagram per avere sempre nuovi consigli sul risk management!